Il
lavoro del viticoltore biologico o biodinamico è di creare un rapporto di
collaborazione con gli organismi viventi presenti in natura e sul vigneto.
Gestire il complesso equilibrio delle energie vitali di piante, microrganismi
ed insetti al fine di ottenere le migliori uve nel rispetto dell’ambiente. Un
‘pulsare’ reciproco dove gli organismi si ascoltano e scrutano, cercano di
prendere il sopravvento uno sull’altro, ma senza mai annullarsi completamente.
Lasciando sempre la possibilità all’antagonista di riprendersi al mutare delle
condizioni ambientali. Un delicato equilibrio nel rispetto della vita che
l’uomo ha la facoltà di dirigere, senza spezzare, per raccogliere i frutti per
il proprio sostentamento. In questo modo si conserva l’integrità dell’ecosistema e la sua
straordinaria forza vitale.
Un
approccio molto diverso dall’agricoltura chimica tesa ad annientare ogni forma
vivente che può insidiare le produzioni. Senza rendersi conto che più passa il tempo più le piante per produrre,
dipendono dalle azioni dell’uomo e non dalle forze della natura.
La
coltivazione biologica di Perlage esclude i trattamenti chimici, nocivi per la
pianta, la terra, l’aria e l’acqua.
In questo modo tuteliamo l’habitat delle nostre colline, ricco di bellezza e risorse naturali.
Un patrimonio che appartiene a tutti noi, di diritto.
In questo modo tuteliamo l’habitat delle nostre colline, ricco di bellezza e risorse naturali.
Un patrimonio che appartiene a tutti noi, di diritto.
L’agricoltura biologica
-
non usa sostanze
chimiche di sintesi (diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in
genere);
-
ammette solo concimi
organici (letame, compost) o minerali e tecniche di lavorazioni dolci.
Nessun commento:
Posta un commento