mercoledì 15 maggio 2013

La produzione biologica in vigneto di Perlage




Il lavoro del viticoltore biologico o biodinamico è di creare un rapporto di collaborazione con gli organismi viventi presenti in natura e sul vigneto. Gestire il complesso equilibrio delle energie vitali di piante, microrganismi ed insetti al fine di ottenere le migliori uve nel rispetto dell’ambiente. Un ‘pulsare’ reciproco dove gli organismi si ascoltano e scrutano, cercano di prendere il sopravvento uno sull’altro, ma senza mai annullarsi completamente. Lasciando sempre la possibilità all’antagonista di riprendersi al mutare delle condizioni ambientali. Un delicato equilibrio nel rispetto della vita che l’uomo ha la facoltà di dirigere, senza spezzare, per raccogliere i frutti per il proprio sostentamento. In questo modo si conserva  l’integrità dell’ecosistema e la sua straordinaria forza vitale.
 Un approccio molto diverso dall’agricoltura chimica tesa ad annientare ogni forma vivente che può insidiare le produzioni. Senza rendersi conto che più passa il tempo più le piante per produrre, dipendono dalle azioni dell’uomo e non dalle forze della natura.
La coltivazione biologica di Perlage esclude i trattamenti chimici, nocivi per la pianta, la terra, l’aria e l’acqua.
In questo modo tuteliamo l’habitat delle nostre colline, ricco di bellezza e risorse naturali.
Un patrimonio che appartiene a tutti noi, di diritto.

L’agricoltura biologica
-         non usa sostanze chimiche di sintesi (diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere);
-         ammette solo concimi organici (letame, compost) o minerali e tecniche di lavorazioni dolci.

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