giovedì 5 marzo 2015

Il "falso" prosecco alla spina venduto in Inghilterra come una birra


Il prosecco vola, ma l’incremento delle vendite, soprattutto all'estero, è accompagnato da un aumento anche di abusi commerciali, e in alcuni casi perfino di frodi e contraffazioni.

L'esempio più eclatante è la pratica che si stava diffondendo nel Regno Unito, dove le famose bollicine venivano vendute "alla spina", prassi vietata dai disciplinari di produzione del prosecco, che può essere commercializzato con questo nome soltanto in bottiglia. Il vino spumante può essere venduto anche allo stato sfuso utilizzando il termine glera, il nome del vitigno, ma senza far alcun riferimento al termine Prosecco.

Il presidente del Consorzio del prosecco Doc, Stefano Zanette, prima che fossero presi seri provvedimenti ha affermato che:
"La pratica delle vendite di prosecco alla spina deve essere immediatamente sospesa. per questo siamo in contatto con le autorità italiane e britanniche. Questa tipologia di vendita oltre a penalizzare i produttori danneggia anche i consumatori che pensano di bere prosecco mentre si tratta invece di un semplice vino bianco frizzante, forse, neppure italiano".
Fortunatamente grazie alla collaborazione tra il Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole, alimentari e Forestali, e le autorità britanniche si è riusciti a vietare la vendita alla spina di "finto prosecco" e di attuare numerosi controlli atti a verificare che questa normativa sia rispetta."

Le vendite di prosecco alla spina, insieme alla comparsa in Brasile e Australia di bottiglie etichettate come Secco o Rossecco o anche Prosecco (ma che non hanno nulla a che fare con l’originale) sono solo chiare testimonianze del successo del celebre spumante made in Italy. Un successo confermato dai numeri: nei primi 9 mesi del 2014 le vendite hanno registrato una crescita del 25,4%. Un exploit dovuto al boom registrato nel Regno Unito (che con un incremento addirittura del 61,1% è diventato il primo mercato al mondo scavalcando la Germania). A seguire gli Usa, che rappresentano il terzo sbocco nonostante gli acquisti siano cresciuti di un più contenuto 38 per cento.

Il prosecco è un vino bianco a Denominazione di Origine Controllata prodotto in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia e come tale commerciabile solo se munito del corrispettivo contrassegno DOC o con la denominazione superiore DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).
Se venduto in damigiana deve avere la denominazione Bianco IGT.

Perlage, con questo articolo, mira ad aiutare il consumatore a non farsi truffare e a muoversi in questo mercato che sta diventando sempre più complesso.

Qui puoi trovare la mappa della zona del prosecco DOCG.

Nessun commento:

Posta un commento