Il
2012 si apre con un importante traguardo per i viticoltori biologici europei: a
partire da agosto 2012, infatti, sarà possibile applicare l’etichetta di “vino
biologico”, accanto al logo europeo,
nelle bottiglie di vino ottenuto da uve bio. La decisione è stata presa
lo scorso 8 febbraio a Bruxelles dal Comitato per la Produzione Biologica
dell’UE e, oltre a tutelare i produttori, permette al consumatore di avere la
certezza di bere un vino biologico, prodotto seguendo le norme europee.
Il
nuovo regolamento entrerà effettivamente in vigore solo nelle prossime
settimane, in seguito alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; a
partire da questo momento il consumatore avrà la possibilità di distinguere
concretamente i vini tradizionali dai vini biologici, differenziazione che sino
ad ora non era possibile poiché la certificazione era prevista solo per le uve
con dicitura “vino ottenuto da uve biologiche”.
Due
sono i punti principali del nuovo regolamento europeo: l’etichetta applicabile
anche sulle bottiglie delle vecchie annate e i nuovi standard di solfiti
previsti per litro.
Sulle
etichette è possibile stampare il logo bio dell’UE e il numero di codice
dell’organismo di certificazione competente: tale decisione è stata adottata al
fine di garantire al consumatore un prodotto di qualità oltre a consentire un
rilancio per il produttore che, in questo modo, può etichettare anche le
bottiglie delle annate precedenti, ovviamente se conformi con le norme in
oggetto.
Secondo
punto importante della normativa riguarda i solfiti. Approvando la norma
Bruxelles mette fine ai molteplici standard privati di vinificazione
sviluppatisi nel corso degli anni negli stati europei, introducendo dei criteri
biologici uniformi e ben definiti. Per poter applicare l’etichetta “bio doc”,
il vino deve avere una presenza di solfiti pari a 100 milligrammi per litro se
rosso, mentre i milligrammi sono 150 per litro per i vini bianchi e rosè. Tali
valori sono inferiori di 50 milligrammi rispetto a quelli in vigore sino a
questo momento.
Il
marchio biologico europeo adottato dall’UE permette all’Europa di affiancarsi
agli altri paesi produttori (Usa, Cile, Australia e Sud Africa) che hanno
stabilito da tempo regolamenti in materia, consolidando un mercato in continua
crescita a livello nazionale e
internazionale. Si tratta di un’importante opportunità per i produttori
italiani e per il mercato nazionale, che permetterà di rilanciare il Made in
Italy di questo settore simbolo della penisola nel mondo.
Perlage vi terrà informati sugli sviluppi appena ci sarà la pubblicazione
della normativa sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea.
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