martedì 21 febbraio 2012

Vino biologico, finalmente la UE approva il marchio biologico europeo



Il 2012 si apre con un importante traguardo per i viticoltori biologici europei: a partire da agosto 2012, infatti, sarà possibile applicare l’etichetta di “vino biologico”, accanto al logo europeo,  nelle bottiglie di vino ottenuto da uve bio. La decisione è stata presa lo scorso 8 febbraio a Bruxelles dal Comitato per la Produzione Biologica dell’UE e, oltre a tutelare i produttori, permette al consumatore di avere la certezza di bere un vino biologico, prodotto seguendo le norme europee.
Il nuovo regolamento entrerà effettivamente in vigore solo nelle prossime settimane, in seguito alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; a partire da questo momento il consumatore avrà la possibilità di distinguere concretamente i vini tradizionali dai vini biologici, differenziazione che sino ad ora non era possibile poiché la certificazione era prevista solo per le uve con dicitura “vino ottenuto da uve biologiche”.
Due sono i punti principali del nuovo regolamento europeo: l’etichetta applicabile anche sulle bottiglie delle vecchie annate e i nuovi standard di solfiti previsti per litro.
Sulle etichette è possibile stampare il logo bio dell’UE e il numero di codice dell’organismo di certificazione competente: tale decisione è stata adottata al fine di garantire al consumatore un prodotto di qualità oltre a consentire un rilancio per il produttore che, in questo modo, può etichettare anche le bottiglie delle annate precedenti, ovviamente se conformi con le norme in oggetto.
Secondo punto importante della normativa riguarda i solfiti. Approvando la norma Bruxelles mette fine ai molteplici standard privati di vinificazione sviluppatisi nel corso degli anni negli stati europei, introducendo dei criteri biologici uniformi e ben definiti. Per poter applicare l’etichetta “bio doc”, il vino deve avere una presenza di solfiti pari a 100 milligrammi per litro se rosso, mentre i milligrammi sono 150 per litro per i vini bianchi e rosè. Tali valori sono inferiori di 50 milligrammi rispetto a quelli in vigore sino a questo momento.
Il marchio biologico europeo adottato dall’UE permette all’Europa di affiancarsi agli altri paesi produttori (Usa, Cile, Australia e Sud Africa) che hanno stabilito da tempo regolamenti in materia, consolidando un mercato in continua crescita a livello nazionale  e internazionale. Si tratta di un’importante opportunità per i produttori italiani e per il mercato nazionale, che permetterà di rilanciare il Made in Italy di questo settore simbolo della penisola nel mondo.

Perlage vi terrà informati sugli sviluppi appena ci sarà la pubblicazione della normativa sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea.

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